Bokertov 13 Dicembre 2019 – 15 Kislev 5780

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 13 Dicembre 2019 – 15 Kislev 5780


Su Pagine Ebraiche 24, la Newsletter quotidiana di metà giornata, oggi i pensieri di rav Alberto Sermoneta, Gadi Luzzatto Voghera, Anna Segre, Francesco Moises Bassano.

Voto in UK, stravince Johnson
Crollo per il Labour di Corbyn
I conservatori guidati da Boris Johnson hanno stravinto le elezioni e conquistato 355 seggi su 650. Johnson può così contare su una maggioranza assoluta in Parlamento e ottiene il chiaro mandato dall’elettorato di portare avanti Brexit: “il voto sull’uscita dall’Europa avverrà prima di Natale”, spiega il Corriere. “Europa, bye-bye”, titola in prima Repubblica. Sul fronte politico opposto, mai così male il Labour guidato da Jeremy Corbyn: era dal 1937 che i laburisti non ottenevano così pochi seggi (202) e ora Corbyn dovrà fare i conti con il suo fallimento. Tra i motivi del crollo, anche la totale incapacità del leader laburista di ripulire il partito dall’antisemitismo (Corriere e Repubblica). “Corbyn e la sua gang hanno preso il controllo del Labour, lo ha trasformato in un partito antisemita ed eurofobico, hanno demonizzato i dissidenti e hanno pubblicato un manifesto – pieno di concessioni ai ricchi – meno progressista di quello del LibDem. Il risultato sarà il governo britannico più di destra a memoria d’uomo”, l’analisi del giornalista dello New Statesman Jeremy Cliffe.

Piazza Fontana, ferita aperta. “Il passare del tempo non colloca, tra gli eventi vecchi e da rimuovere, l’attacco alla democrazia. Non commetteremo l’errore di pensare che sono questioni relegate a un passato più o meno remoto. Sono la nostra identità, il nostro patto civile a essere usciti segnati da quegli avvenimenti. Occorre esserne consapevoli per non correre il rischio di poterli rivivere”. Le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della commemorazione a Milano, a Palazzo Marino, dei 50 anni dalla strage neofascista di piazza Fontana. Per la prima volta un Capo dello Stato partecipa personalmente all’anniversario, riporta Repubblica, mettendo in guardia dalle “disinvolte manipolazioni strumentali del passato”. “I veleni da contrastare — le parole del sindaco Sala davanti a Mattarella – sono oggi antisemitismo, razzismo e fascismo. Non ci può essere spazio per chi pensa di schiacciare e offendere l’uomo” (Corriere Milano).

Profili da oscurare. “Non è ravvisabile l’istigazione all’odio razziale”. Con questa motivazione il giudice per le indagini preliminari ha rigettato l’ordinanza di sequestro del profilo Twitter di Emanuele Castrucci, docente dell’Università di Siena finito al centro delle polemiche per essersi espresso a favore di Hitler. La Procura ha già annunciato l’intenzione di presentare un ricorso al Tribunale del Riesame. Il rettore dell’Università intanto ha dichiarato di auspicare che il collegio di disciplina decida per la destituzione di Castrucci (La Stampa, Repubblica Firenze). Sui quotidiani, le perplessità per la decisione del gip e l’appello della presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello a un intervento del ministro della Giustizia affinché “si occupi del caso”.

Un nuovo referendum su Netanyahu. Israele si appresta, tra mille incertezze, a confrontarsi con una nuova campagna elettorale in vista del voto del 2 marzo. Per il Foglio, ance questa terza elezione in un anno avrà un tema dominante, Benjamin Netanyahu. “La politica israeliana non riesce a togliere gli occhi da Benjamin Netanyahu, – scrive Micol Flammini- il premier è stato incriminato ma potrà rimanere in carica fino a quando l’incriminazione non sarà confermata anche in appello, e più le elezioni si sommano, più il voto si sta trasformando in un referendum sul primo ministro. Anche Kahol Lavan, un partito forte, non riesce a parlare d’altro, le campagne elettorali perdono in contenuti e si concentrano su Bibi. Il premier invece è riuscito a legare il proprio destino politico a quello di Israele, è stato in grado di proiettare l’immagine di un uomo forte indispensabile per il paese che pure, nella sua storia, non ha avuto bisogno di uomini forti al comando per andare avanti. Se cado io, cadete voi, se perdo io, perdiamo tutti”.

Segnalibro. In libreria, Interviste 1955-1993 (Feltrinelli), una raccolta di mezzo secolo di interviste rilasciate dallo scrittore Giorgio Bassani. Il volume, curato da Beatrice Pecchiari e Domenico Scarpa, è presentato oggi sul Venerdì di Repubblica.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked
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